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GF93 Official Web Site | ||||||||||||||
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I GF93 si sono formati nel '96 e fin realizzando fino ad oggi tre album
che li hanno portati all'attenzione della critica internazionale: "Beaten"
('97, Worldloop/Dune Records), "G.oetia F.etish 19.93" ('99,
Copro Records) e "Convulse All-Star" ('02, Copro Records). "OSR"
abbreviazione di "Own Style Research" è il loro nuovo
lavoro che The Rock Explosion ha potuto ascoltare in anteprima grazie
al nuovo chitarrista Mario DeGiorgi. Un CD che ribolle grazie ad un bagaglio
di abrasivo e maturo crossover, il quale nel districarsi fra le più
svariate influenze non dimentica sapientemente di mostrare un corposo
approccio con apprezzabili inserti melodici. E' questa la tendenza che
si respira già dalla iniziale "Brings Further Signification"
song dominata da riffs portanti squadrati e devoti ad una buona melodia
di base, i quali sorreggono egregiamente un refrain di facile fruibilità
dalle introflessioni gotiche. Una composizione nervosa e ben articolata
su svariati cambi di tempo, e su di un uso particolarmente trasformista
e multiforme delle vocals, in grado di passare da soluzioni pseudo rappate
ad potenti eruzioni growl oriented. "25 Times Fire Devastated"
sfocia in un assalto basato su di un granitico mid tempo capace di scorrere
piacevolmente fra riminescenze Korniane e roboanti ripartenze strappate
al black metal d'autore, ovviamente cesellate dai preziosi inserti delle
tastiere. Il crossover dei nostri si fa sempre più intricato con
"Lesive" fra parti pilotate da chitarre dissonanti, breaks atmosferici
imperniati su suadenti armonie per certi versi avvicinabili alle soluzioni
più rilassate dei System Of A Down del maturo "Toxicity"
ed onnipresenti lacerazioni sonore che sembrano in parte ricordare il
Manson del platter "Antichrist Superstar". Il livello qualitativo
del prodotto è mantenuto ad ottimi livelli dalle seguente "Deathwishineye"
che ingurgita, ritrtita e vomita efferato growl Panteriano, cupe scaglie
orrorifiche riposte in un asfissiante intermezzo e aperture che accolgono
un retrogusto assaporabile in alcuni episodi degli Earthtone9. Il muro
di suoni prodotto dai GF93 va calando nella parte introduttiva di "Heartbeat",
nella quale si respirano inflessioni vocali care a Serj Tankian che lasciano
presto spazio ad crescendo finale all'insegna di un vitaminizzato Limp
Bizkit style. Capita poi di passare attraverso le litanie Tooliane di
"Crush-Art", un episodio tanto malvagio quanto funereo ed ipnotico,
il quale si ruba in fretta e furia la mia stima più incondizionata.
"Earthagram" rappresenta la traccia più grezza dell'intero
lavoro rimanendo per larga parte della propria durata ancorata a stilemi
avvicinabili agli episodi meno veloci dei nordici ed estremi Marduk. Gli
scenari vengono improvvisamente alterati da "Trustpay", nella
quale risaltano momenti consacrati ai fondamentali Rage Against The Machine
per poi sgombrare la scena per un'autentica perla di genio e follia quale
"Eight Years", proposta sia nella più rilassata versione
originale che nel ricostituente Sync Prodz Remix. Non ho mai amato più
di tanto la scena crossover, perchè troppo spesso questa definizione
viene utilizzata per giustificare inappetibili miscele sonore senza né
capo né coda, ma questo non è sicuramente il caso dei GF93.
La band assembla con estrema cognizione di causa un prodotto vincente
sotto tutti gli aspetti, che sarà sicuramente capace di accontentare
una larga parte del popolo "alternativo", ovvero tutti coloro
i quali amano sgombrare la mente da inutili e precostituite barriere stilistiche
nel nome di ciò che rimane pur sempre legato imprescindibilmente
alla storia odierna del rock. |
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